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La Manifattura tabacchi

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di Cava dei Tirreni

Fabio Bisogno - 01.02.2006
rielaborato il 19.11.2022

      La storia della Manifattura di tabacchi di Cava dei Tirreni é molto lunga. La tradizione vuole che le prime coltivazioni di tabacco, in Campania, furono volute da Gioacchino Murat ai tempi del Regno di Napoli.

Francobollo di Cava dei Tirreni Gioacchino Murat Regno di Napoli
Gioacchino Murat - Re di Napoli dal 1808 al 1815

Pianta di tabacco - Erbasanta Pianta di tabacco - Erbasanta Pianta di tabacco - Erbasanta
Pianta di tabacco - Erbasanta

      La pianta di tabacco era considerata molto pregiata, introdotta dai Padri Cappuccini, tanto da essere comunemente chiamata erbasanta; ma ebbe un ulteriore aumento di importanza quando al potere salirono Ferdinando I e Francesco di Borbone che costituirono il Monopolio di Stato, delimitandone l'area di coltivazione al territorio di Cava dei Tirreni.

Monopoli di Stato
Azienda Tabacchi Italiani Ente Tabacchi Italiani
Affrancature meccaniche - I Monopoli di Stato, poi Azienda Tabacchi Italiani, ed infine Ente Tabacchi Italiani, hanno 18 manifatture per la produzione e commercializzazione dei tabacchi.

British American Tobacco
Nel 2004 E.T.I. é stato privatizzato attraverso un'asta, vinta dalla BAT (British American Tobacco). La BAT Italia cederà a terzi 3 manifatture, mentre dismetterà altre 4, cessando la produzione in Italia. Attualmente sono ancora in produzione gli impianti di Chiaravalle (Manifattura italiana tabacco), Lucca e Cava dei Tirreni (Manifattura Sigaro Toscano, specializzata negli aromatizzati), a cui si aggiunge quello nato nel 2007 a Settimo Torinese.

     La Manifattura Tabacchi di Cava dei Tirreni fu fondata nel 1845 e trasferita nel 1912 nell'attuale sede dell'ex orfanotrofio di Santa Maria del Rifugio, costruito nel 1600 e arricchito di una facciata del Vanvitelli, progettista della Reggia di Caserta. La zona ha anche il merito di essere stata luogo di sperimentazione; infatti, qui sono state coltivate alcune qualità di tabacchi uniche: il Burley Giuseppina, così chiamato in ricordo della figlia di Michele Benincasa, grande studioso di tabacchi di fine ottocento.
Le successive disgrazie del Regno di Napoli non bloccarono mai la produzione di tabacco, che da allora é una delle fonti di guadagno per la popolazione cavese e dal 1912, Cava dei Tirreni é una delle principali sedi della produzione dei famosissimi sigari Toscani.

Sigari Toscani

      La coltivazione del tabacco ha caratterizzato per decenni il paesaggio collinare della città, a terrazzamento, ed ha contributo positivamente all'economia delle famiglie contadine. La produzione del tabacco inizia in febbraio con la preparazione della semina, a maggio si piantano le piantine ed in settembre, quando le foglie sono mature, si procede alla raccolta: si recidono le foglie vicino al fusto e, portate nell'essiccatoio, vengono infilzate su spaghi e fissate su pertiche di legno a stagionare.

Tabacco piantaggione Tabacco piantaggione Tabacco coltivazione
La coltivazione del tabacco: piantagione e coltivazione.

Tabacco raccolta Tabacco infilatura Tabacco essicatura
La lavorazione del tabacco: raccolta, infilatura, essicazione.

      Viene scelto solo il tabacco Kentucky, lo si stagiona fino a 12 mesi e lo si affida alla cura delle mani esperte delle sue sigaraie e alle macchine pensate per questa produzione. La lavorazione del tabacco e affidato alle tabacchine poichè i lavori di manipolazione, che richiedevano molta destrezza, precisione e velocità, erano tipiche del mondo femminile; ma alla base ci sono soprattutto motivazioni economiche perchè la manodopera femminile era meno costosa.

tabacco Kentucky
1950 Italia L.20 - tabacco Kentucky

      Gran parte del merito della fama del Toscano va riconosciuta ai grandi maestri che nel tempo hanno scelto il sigaro italiano come fonte di ispirazione. Dalla musica classica al cinema, passando per la letteratura, la politica e la televisione, quali Giacomo Puccini, Mario Soldati, Antonio De Curtis in arte Totò, ma anche Pietro Mascagni, Gianni Brera, Giuseppe Garibaldi e tanti altri.

Puccini Sigari Toscani Tot  Sigari Toscani Soldati Sigari Toscani
Puccini, Totò e Soldati rappresentati con il sigaro Toscano (annulli speciali)

Mascagni Sigari Toscani Gianni Brera Sigari Toscani Garibaldi Sigari Toscani
Mascagni, Brera e Garibaldi grandi fumatori di sigari Toscani.

      Fu proprio lo scrittore Mario Soldati, grande fumatore di sigari, a suggerire di chiamarne uno Garibaldi durante la sua visita allo stabilimento di Cava dei Tirreni, dove viene realizzato oltre la metà dei sigari italiani, e la sua fama é legata al Toscano Garibaldi, un sigaro con il gusto e l'aroma del toscano classico ma con più basso contenuto di nicotina ed in commercio dal 1982.

Il sigaro Toscano

     Curiosa é anche la storia del sigaro toscano: la leggenda vuole che sia nato per caso; sembra, infatti, che il tutto sia dovuto ad un improvviso acquazzone che investì Firenze verso il 1815, inzuppando e facendo fermentare le foglie di tabacco lasciate all'aria ad asciugare. Da quella fermentazione vennero ricavati dei sigari, ritenuti di scarsa qualità, che avevano un aroma talmente pieno e particolare da entrare nella storia.

Firenze - Sigari Toscani Sigari Toscani
Fumatori di Toscani provate il sigaretto Roma (3 annulli meccanici differenti)

Sigari Toscani
1956 Svizzera - Toscani Nazionale - (l'unica affrancatura meccanica conosciuta)

      I sigari Toscani, con i loro duecento anni di storia, possono competere in qualità con i migliori sigari del mondo.

Sigaro
Sigaro Sigaro
Sigaro Sigaro
Sigaro Manifattura Tabacchi di Nancy
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